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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:141|3|0]] vuto li tuoi piaceri, appresso a qualche fonte, tu possi rivedere te, amante, con la tua amata nelli fioriti prati, sotto le dolci ombre delle verdeggianti piante, non riceverai tu altro piacere che a udire tale effetto descritto dal poeta?


La Pittura è una Poesia muta, e la Poesia è una Pittura cieca, e l’una e l’altra va imitando la natura quanto è possibile alle lor potenzie, e per l’una e per l’altra si può dimostrare molti morali costumi, come fece Apelle co’ la sua Calunnia[1].

Ma della Pittura, perchè serve all’occhio, senso più nobile, ne risulta una proporzione armonica, cioè che — sì come molte varie voci insieme aggionte ad un medesimo tempo, ne risulta una proporzione armonica, la quale contenta tanto il senso dell’audito, che li auditori restano con stupente admirazione, quasi semivivi —[2] ma molto più, fara’ le proporzionali bellezze d’un angelico viso, posto in pittura, dalla quale proporzionalità ne risulta un armonico concento, il quale serve all’occhio in uno medesimo tempo, che si faccia dalla musica all’orecchio, e se tale armonia delle bellezze sarà mostrata all’amante di quella, di che tale bellezze sono imi-

  1. Ricordo la descrizione che, dietro la guida di Luciano, L. B. Alberti dette del quadro, rammentando anche che Sandro Botticelli dipinse l’antica allegoria seguendo passo passo la descrizione.
  2. Sottinteso: così
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