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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:147|3|0]] lori, e ornato di vestimenti come a lui piace, ed è l’abitazione sua piena di vaghe pitture e pulita, ed accompagnato spesse volte di musiche, o lettori di varie e belle opere, le quali, sanza strepito di martelli o altro rumore misto, sono con gran piacere udite.
La Pittura è di maggior discorso mentale e di maggiore artificio e meraviglia che la Scoltura, perciochè necessità costringe la mente del pittore a trasmutarsi nella propria mente di natura, e che sia interprete infra essa natura e l’arte[1], comentando con quella le cause delle sue dimostrazioni costrette dalla sua legge[2], e in che modo le similitudini delli obietti[3] circostanti all’occhio concorrino colli veri simulacri alla popilla dell’occhio, e infra gli obietti eguali in grandezza quale si dimostrerà più o meno oscuro o più o meno chiaro, e infra le cose di eguale bassezza quale si dimostrerà più o men bassa, e di quelle che sono poste in altezza eguale, quale si dimostrerà più o men alta, e delli obbietti eguali posti in varie distanzie perchè si dimostreranno men noti l’un che l’altro. E tale arte abbraccia e restringe in se tutte le cose visibili, il che far non può la povertà della Scoltura, cioè : li colori di tutte le cose e loro diminuzioni; questa