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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:150|3|0]] ch’abbi la Scultura, imperocchè quella ch’è sola di marmo è sottoposta alle ruine[1] che non la ’n bronzo.
Adunque quella pittura fatta in rame che si po, con i metodi della Pittura, levare e porre, è pari al bronzo, che quando facevi prima l’opera di cera, ancor si poteva levare e porre[2]. Se questa scoltura di bronzo è eterna, questa di rame o di vetro è eternissima; se il bronzo rimane nero e brutto, questa è piena di vari e vaghi colori e d’infinite varietà. Della quala come di sopra è,[3] se tu volessi dire solamente della pittura fatta in tavola, di questa son io contento dare la sentenza con la Scoltura, dicendo così : come la Pittura è più bella e di più fantasia e più copiosa, e la Scoltura più durabile, e altro non ha.
La Scoltura con poca fatica mostra quel che l’è ; la Pittura pare cosa miraculosa a fare parere palpabile le cose impalpabile, rilevate le cose piane, lontane le cose vicine! In effetto la Pittura è ornata d’infinite speculazione, che la Scultura non le adopera.
- ↑ Sottintende: più.
- ↑ La pittura sul rame che, prima d’esser posta a cuocere, si può ritoccare e correggere col levare e porre i colori, è pari per durata e pregio alla scultura in bronzo, che anch’essa — prima d’esser gittata — può essere sul modello in cera rimodellata e corretta.
- ↑ Della qual Pittura, come sopra ho detto, se tu volessi intendere....