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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:163|3|0]] insieme co’ la vita. E se tu dirai che vogli far prima un capitale di pecunia, che sia dota della vecchiezza tua, questo studio mai mancherà e no ti lascierà invecchiare, e il ricettaculo delle virtù[1] sarà pieno di sogni e vane speranze.

Del giudicare il pittore le sue opere

e quelle d’altrui.

Quando l’opera sta pari col giudizio, quello è tristo segno in tal giudizio; e quando l’opera supera il giudizio, questo è pessimo, com’accade a chi si maraviglia d’avere sì benoperato; e quando il giudicio supera l’opera questo è perfetto segno, e se gli è giovane in tal disposizione, senza dubbio questo fia eccellente operatore, ma fia componitore di poche opere, ma fieno di qualità che fermeranno gli uomini con admirazione a contemplar le sue perfezioni.


Nisuna cosa è che più c’ inganni ch’ el nostro giudizio, ch’ el dopera nel dar sentenzia delle nostre operazioni, e è bono nel giudicare le cose de’ nimici, e delli amici no; perchè odio e amicizia sono doi de’ più potenti accidenti che sieno appresso alli animali. E per questo tu, o pittore, sii vago de no sentire men voluntiri quello che li tuoi ad-



  1. La mente.
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