< Pagina:Leonardo prosatore.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
214

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:218|3|0]]

Come si deve dare il lume alle figure.

Il lume debbe essere usato secondo che darebbe il natural sito dove fingi essere la tua figura, cioè se la fingi al sole, fa l’ombre oscure e gran piazze di lumi e stampisci l’ombre di tutti i circustanti corpi in terra. E se la figuri in tristo tempo, fa poca differenzia da’ lumi all’ombra e sanza fare alcuna altr’ombra ai piedi. E se la figuri in casa, fa gran differenza da’ lumi all’ombre e ombra per terra, e se vi figuri finestra impannata e abitazione bianca poca differenza da’ lumi all’ombre. E se alluminata da foco, farai i lumi rosseggianti, e potenti e scure l’ombre, e ’l battimento dell’ombre per li muri o per terra sia terminato[1] e quanto più s’allontana[2] dal corpo più si faccia amplia e magnia, e se fussi alluminata[3] parte dal foco e parte dall’aria, fa che quello dell’aria fia più potente e quello del foco sia quasi rosso a similitudine di foco. E sopra tutto fa che le tue figure dipinte abbino il lume grande e da alto, cioè quello vive che tu ritrai[4], imperochè le persone che tu vedi per le strade tutte hanno il lume di sopra e sappi che non è si gran tuo conoscente che dandoli il lume di sotto che tu non durassi fatica a riconoscerlo.

  1. Nitido.
  2. Più l’ombra s’allontana.
  3. Se la figura fosse illuminata.
  4. Ritrai quello che vive.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.