< Pagina:Leonardo prosatore.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
254

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:258|3|0]]

Nessun nemico vede il defensore d’esse mura. Se si fa ponti o scalamenti di legname, essi sono bruciati a comodità del difensore.

Il castellano non può essere assalito da’ sua provigionati. Una medesima ballotta di bombarda ricerca tutte le stanze de’ provigionati. Il castellano pò infocare tutti li alloggiamenti de’ provvigionati. Il castellano pò a ogni punto vedere e udire e ragionamenti e consigli de’ sua provigionati, sanza che lui sia visto. Da lui nessun si pò ascondere ne’ rivellini, poichè essi rivellini fìen presi dai nemici[1].

Una sola guardia guarda, sanza muoversi, tutto il castello di dentro e di fori, la quale si de’ scambiare ogni tre ore. Ancora ch’e nemici pigliassino tutti i procinti delle mura, nessun di quelli pò discendere dentro a essi procinti sanza ruina di se e di sua vita. I mantelletti mai saranno offesi o levati, e[2] per se medesimi non si rinnovino.

  1. Nessun soldato si può nascondere per viltà.
  2. Che.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.