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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:268|3|0]] monterà a cavallo, e andrà dal signore e impetrerà tale lettere che per voi mai simile opera non gli sia dinegata. Mo’ guardate dove i miseri studiosi atti a simile opere sono ridotti, quando con simili omini hanno a gareggiare! con che speranza e’ possano aspettare premio di lor virtù? aprite li occhi e vogliate ben vedere che i vostri dinari non si spendino in comprare le vostre vergogne. Io vi so annunziare che di questa terra voi non trarrete se non è opere di sorte e di vili e grossi magisteri; non c’è omo che vaglia e credetelo a me, salvo Lonar Fiorentino che fa il cavallo del duca Francesco di bronzo, che non ne bisogna fare stima, perche ha che fare il tempo di sua vita, e dubito che per l’essere si grande opera nolla finirà mai.


Ecci uno il quale il signore per fare questa sua opera ha tratto di Firenze, che è degno maestro, ma ha tanta tanta faccenda, nolla finirà mai.

Che credete voi che differenzia sia a vedere una cosa bella da una brutta? Allega Plinio[1].

  1. In questi abbozzi di lettera ai Fabbriceri del Duomo di Piacenza per l’allogazione delle porte di bronzo, il Vinci par scrivere in nome d’un’altra persona, ma non è facile supporre chi potesse essere e neppur si può fissare la data in cui questa lettera fu scritta.
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