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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:271|3|0]] portare con meco due quadri, dov’è su due Nostre Donne di varie grandezze, le quali io ho cominciate pel Cristianissimo Re o per chi a voi piacerà. Arei ben caro di sapere, alla mia tornata di costà, dove io ho a stare per istanzia, perchè non vorrei dare più noia a V. Signoria; e ancora, avendo io lavorato pel Cristianissimo Re, se la mia provvisione è per correre o no. Io scrivo al Presidente di quell’acqua che mi donò il Re, della quale non fui messo in possessione, per esserne carestia nel Navilio, per causa de’ gran secchi, e perchè i sua bocchegli non eran moderati; ma ben mi promise che, fatta tal moderazione, ne sarei messo in possessione[1]; si che io vi priego che scontrandosi in esso Presidente, non v’incresca che, ora che tali bocchelli son moderati, di ricordare a detto Presidente di farmi dare la possessione d’essa acqua, che mi parve intendere che in gran parte stava a lui. Altro non mi accade.I’ sono sempre a’ vostri comandi.

Al Presidente dell'Ufficio regolatore del Navilio.

Magnifico Presidente, essendomi io più volte ricordato delle profferte fattemi da Vostra Eccellenzia,

  1. Luigi XII nella primavera del 1507 gli aveva promesso un dono di 12 once d’acqua sul Naviglio di San Cristoforo, appena cessata la siccità e compiuta la moderazione dei bocchelli.
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