Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
270 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:274|3|0]]
Andava a mangiare colla guardia[1], dove, oltre allo star due o tre ore a tavola, ispessissime volte il rimanente del giorno era consumato coll’andare in collo scoppietto ammazzando uccelli per queste anticaglie[2].
E se nessuno de’ mia entrava in bottega, e’ faceva lor rabuffi, e, se alcun lo riprendeva, elli dideva che lavorava per il guarderoba, e nettare armadure e scoppietti.
Alli danari subito il principio del mese sollecitissimo a riscoterli.
E per non essere sollecitato lasciò la bottega, e se ne fece una in camera, e lavorava per altri...
Vedendo io costui rare volte stare a bottega, e che consumava assai, io li feci dire che, se li piaccia, che i’ farei co’ lui mercato di ciascuna cosa che lui facessi, e a stima, e tanto li darei quanto noi fussimo d’accordo; elli si consigliò col vicino[3] e lasciolli la stanzia, vendendo ogni cosa, e venne a trovare...
Quest’altro m’ha impedito l’anatomia col Papa,[4]
- ↑ Giorgio tedesco. Vedi nota prec.
- ↑ Le rovine antiche di Roma.
- ↑ Giovanni degli Specchi.
- ↑ contro il tedesco Giorgio, meccanico, che invece d’attendere all’opere affidategli da Leonardo, lavorava per conto suo o se la spassava alla mensa degli Svizzeri insieme con l’amico Giovanni degli Specchi, che pacificamente s’era installato con tutto il suo arsenale di specchi nella bottega ove avrebbe dovuto lavorare Giorgio.