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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:275|3|0]] biasimandola, e così allo spedale, e empiè di botteghe da specchi tutto questo Belvedere e lavoranti[1], e così ha fatto nella stanzia di maestro Griorzo.
Questo non fece opera nessuna, che ogni giorno non conferissi con Giovanni, el quale le bandiva e bandiva per la terra, dicendo lui esser maestro di tale arte, e quel che lui non intendeva diceva io non sapere quello che far mi volessi, accusando me della sua ignoranza.
Non posso per via di costui far cosa segreta, perchè quell’altro li è sempre alle spalle, perchè l’una stanza riesce nell’altra.
Ma tutto il suo intento era insignorirsi di quelle due stanze per far lavorar di specchi.
E s’io li mettevo a fare la mia centina, ella si pubricava, etc.
Disse che otto ducati li fu promesso ogni mese, cominciando il primo dì che si mise in via, o, il più tardo, quando e’ vi parlò, e che voi l’accettasti, e....
Tanto mi son rallegrato, illustrissimo mio Signore, del desiderato acquisto di vostra sanità, che quasi il male mio da me s’è fuggito. Ma assai mi rincresce il non avere io potuto integralmente sadisfare alli desideri di Vostra Eccellenza, mediante
- ↑ E empiè di botteghe e di lavoranti tutto questo Belvedere.