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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:276|3|0]] la malignità di cotesto ingannatore tedesco; per il quale non ho lasciato indirieto cosa alcuna, colla quale io abbia creduto farli piacere. E prima invitarlo ad abitare e vivere con meco, per la qual cosa io vedrei al continuo l’opra che lui facessi, e con facilità ricorreggere' li errori, e oltre a di questo imparerebbe la lingua italiana, mediante la quale lui con facilità potrebbe parlare sanza interprete. E prima li sua dinari li furon sempre dati innanzi al tempo al tutto. Di poi, la richiesta di costui fu di avere li modelli finiti di legname, com’ellino aveano a essere di ferro, e quali volea portare nel suo paese; la qual cosa io li negai, dicendoli ch’io li darei in disegno la larghezza lunghezza e grossezza e figura di ciò ch’elli avesse a fare; e così restammo mal volentieri.
La seconda cosa fu che si fece un’altra bottega, e nuove morse e strumenti nella camera dove dormiva, e quivi lavorava per altri; dipoi andava a desinare co’ Svizzeri della guardia, dove sta gente sfaccendata, della qual cosa lui tutti li vinceva. Di lì se ne usciva e ’l più delle volte se n’andavan dua o tre di loro, colli scoppietti, ammazzando uccelli per le anticaglie, e questo durava insino a sera.
Ai Signori padri diputati[1].
Signori padri diputati, sì come ai medici, tutori, curatori de li ammalati, bisogna intendere che cosa
- ↑ Non si sa precisamente a chi sia rivolta questa lettera nè in che tempo.