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Nessun consiglio è più leale che quello che si dà dalle navi che sono in pericolo.


Aspetti danno quel che si regge per giovane in consiglio[1].


Le cose vedute da uno medesimo occhio parranno alcuna volta grande alcuna volta piccole.


Non si dimanda ricchezza quella che si può perdere. La virtù è vero nostro bene ed è vero premio del suo possessore: lei non si può perdere, lei non ci abbandona, se prima la vita non ci lascia. Le robe e le esterne devizie sempre le tieni con timore, ispesso lasciano con iscorno e sbeffato il loro possessore, perdendo lor possessione.


La paura nasce più tosto che altra cosa.


Da Cornelio Celso[2]. Il sommo bene è la sapienza, il sommo male è il dolore del corpo. Imperochè essendo noi composti di due cose, cioè d’anima e di corpo, delle quali la prima è migliore, la peggiore è il corpo, la sapienzia è dalla miglior parte, il sommo male è della peggior parte e pessima. Ottima cosa

  1. Queste sei ultime sentenze son tolte dal Fiore di Virtù, XVIII e XXXII.
  2. Aurelio Celso o Aulo Cornelio Celso fu uno scrittore latino del I sec. d. C. Compose trattati di retorica, storia, arte militare, ma non ne è rimasto che uno, il De Medicina, pubblicato per la prima volta a Firenze nel 1478.
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