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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Leonardo prosatore.djvu{{padleft:360|3|0]] Sforza e un’adulazione verso casa di Francia mi pare, poi, ancor meno credibile.

Ma la presenza del gelso e dell’aquila certo autorizza a ricercare un significato politico. E quella benedetta data 1516 che sconcerta tutto!

Vero, però, che per quanto io (e altri con me; abbia osservato con cura il globo, non son riuscita a vedervi cifra alcuna, nè arabica, nè romana, nè in parola... sarà una cecità mia o un abbaglio del Müntz? Anche il Seidlitz pare non ci abbia visto nulla[1].

Se il disegno potesse, dunque, come credo, attribuirsi a un ventennio prima (circa il 1495) certo le cose camminerebbero meglio. Poichè allora, infatti, Ludovico — sconcertato e impaurito dai Francesi — si volgeva a casa d’Austria per scacciarli dalla penisola, Leonardo era ancora alla Corte di Milano e poteva benissimo glorificare — attraverso i marosi degli avvenimenti — la saldezza dello Stato sostenuto dalla prudenza e avvedutezza (gelso) del Moro.

E anche il lupo che siede al governo della bussola (uno degli emblemi notati da Leonardo con la spiegazione «per ben dirigere)»[2], e guida la barca secondo la direzione della luce dell’Impero, potrebbe essere il Moro stesso. Infatti nel ms. H. si legge: «Correzione. Quando il lupo va assentito intorno a qualche stallo di bestiame, e che per caso esso ponga il piede in fallo in modo facci strepido, egli si morde il pie, per correggere tale errore»[3].

Lodovico aveva invitato (se non si vuol proprio dire

  1. W. von Seidlitz, nel suo lavoro: I disegni di Leonardo da Vinci a Windsor (Estratto dall’«Arte», anno XIX, fasc. IV), Roma, 1911, catalogando il disegno al n. 94, annota: «Secondo il Berenson l’allegoria si riferisce all’Impero e alla Chiesa, secondo il Müntz sulla sfera si trova la data 1516». Dal che si capisce che lascia a tutte e due la responsabilità delle loro affermazioni.
  2. Manoscritto H., 98 r.
  3. Manoscritto H., 7 v.
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