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FUNZIONI, LIMITI 107

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Alla precedente disuguaglianza si possono sostituire le seguenti due:

                    ;

                    (2)

che si possono scrivere

.                              (3)

La (3) dice che è compreso tra e .

I valori che la assume per i citati valori di formano dunque una classe di numeri, il cui limite inferiore non è inferiore a , e il cui limite superiore non è superiore a .

Osservazione critica.

Questa ultima osservazione permette di presentare sotto nuova luce la definizione di limite, e di vederne le possibili generalizzazioni. E forse per qualche lettore la seguente trattazione potrà apparire più facile della precedente. Premettiamo una osservazione.

Siano due intorni del punto ; e sia una parte di (cioè i punti di appartengono a ). Tra i valori che assume per i valori di (distinti da e che appartengono a ) appartenenti a saranno compresi anche i valori assunti da , quando (sempre appartenendo a ed essendo distinto da ) si muove entro (e ciò perchè, per ipotesi, è interno a ). Quindi evidentemente: I limiti superiore e inferiore dei valori assunti da quando varia in (colle solite restrizioni) e i limiti analoghi relativi a soddisfano alle [1]. Cioè, mentre un intorno \math>\gamma</math> di rimpicciolisce, il limite superiore dei valori corrispondenti di non aumenta, il limite inferiore non diminuisce, pure essendo sempre . Dunque il limite inferiore degli , e il limite superiore degli soddisfano alle .

Nel nostro caso (il caso elementare) in cui , preso un piccolo a piacere, esiste, come abbiamo veduto, un intorno di per cui il limite superiore non supera , l'inferiore non è minore di , per cui cioè non supera . In tal caso dunque la classe degli è contigua alla classe degli ; cioè . E questo numero di separazione delle due classi coincide appunto col limite di per . Potremmi dunque anche dire:

Si dice che il limite di per esiste, se la classe degli è contigua alla classe degli ; come valore di questo limite s'intende in tal caso il numero di separazione delle due classi.

Questa definizione è molto analoga a quella data per le aree e i volumi delle figure piane o solide. Si capisce che dalle nostre ricerche elementari resta escluso il caso , in cui secondo le attuali definizioni, non esiste il limite di per ; e sono nel caso generale i cosidetti massimo e minimo limite di per . Si possono poi distinguere i limiti per da quelli per .

Oss. . Affinchè queste definizioni abbiano senso, si deve però ammettere che in ogni intorno di esistono punti x appartenenti a G, ma distinti da a. Vale a dire, se a è finito

  1. Ciò è una facile estensione del teorema evidente: se sono dei numeri, e (con ) sono una parte dei precedenti, il massimo (minimo) dei primi non è inferiore (superiore) al massimo (minimo) di questi ultimi.
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