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integrali | 247 |
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β) Teorema di integrazione per sostituzione. Sia donde . Sia [1] una funzione di una nuova variabile con derivata continua. Per la regola di derivazione di funzione di funzione sarà:
;
donde, per la stessa definizione d'integrale:
.
. Questa formola costituisce il cosidetto teorema d'integrazione per sostituzione; dal primo si passa al terzo membro, sostituendo alla x ed alla dx i loro valori G(z), G'(z) dz. Questa regola dimostra che il simbolo , che figura in è scelto così opportunamente, che nel calcolo lo si può trattare con un differenziale[2].
Da quanto precede si scorge che così l'integrazione del differenziale è ridotta a quella del differenziale
,
l'integrale del quale, presa convenientemente la funzione potrà talvolta riuscire più agevolmente calcolabile che quello del differenziale
.
Naturalmente non possono stabilirsi regole per riconoscere in ogni caso quale sia la sostituzione da farsi, ed il successo dipenderà anche dalla maggiore o minore pratica che si ha in calcoli di tal genere.
Talvolta è invece più comodo calcolare l'integrale , anzichè lo . E in questo caso la nostra dimostrazione serve a ridurre al primo questo secondo integrale.
Osserviamo ancora che se, p. es., col nostro metodo riduciamo il calcolo di al calcolo di , allora noi otteniamo l'integrale espresso come funzione non più di , ma della variabile ausiliaria .
- ↑ È sottinteso che, mentre la varia in un certo intervallo, la varii nell'intervallo ove è definito il nostro integrale.
- ↑ Noi lo avevamo introdotto soltanto come un modo per indicare un integrale. Così p. es., avremo potuto introdurre altro modo di scrittura, p. es., scrivere anzichè . Già di qui vediamo come sia felice il simbolismo adottato (cfr. anche il Cap. 15).