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46 | capitolo iv — § 12-13 |
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Dividiamo | per | il | polinomio | , sia | il | resto | della | div. | |
” | ” | ” | ” | , sia | ” | ” | ” 2a | ” | |
” | ” | ” | ” | , sia | ” | ” | ” 3a | ” | |
” | ” | ” | ” | , sia | il | resto; |
così continuiamo fino a che si trovi un resto nullo; si dimostra (come si dimostra in aritmetica per i numeri intieri) che l’ultimo resto ottenuto differente da zero (lo stesso polinomio se ) è un divisore comune di ed è anzi il [1] di questi polinomii, perchè ogni divisore comune di è un divisore anche di quest’ultimo resto e viceversa.
Se questo massimo comune divisore è di grado zero (è costante), i due polinomi si dicono primi tra loro.
Se si vogliono cercare i divisori di primo grado di un polinomio , si osserva che, se è un divisore di , anche è un divisore di e viceversa.
La ricerca dei divisori di primo grado equivale alla ricerca dei divisori del tipo , di cui parleremo nei seguenti paragrafi.
§ 13. - Regola di Ruffini.
Vogliamo dividere il polinomio
per . Il quoziente sarà un polinomio
di grado ; il resto sarà un polinomio di grado zero, cioè un numero indipendente da Calcoliamo quoziente e resto. Sarà identicamente
.
Cioè, confrontando i coefficienti delle varie potenze della :
- ↑ Tale massimo comune divisore è determinato a meno di un fattore costante.