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78 | capitolo v - § 23 |
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colare tosto, appena sono dati i coefficienti dell’equazione. Abbiamo così un metodo per riconoscere quando due delle radici di una data equazione sono tra loro uguali.
) Il discriminante può servire (almeno teoricamente) a calcolare approssimativamente le radici reali di una equazione a coefficienti reali, che abbia radici tutte distinte.
Se è una tale equazione, esistono molti metodi per trovare un numero positivo maggiore del modulo di ogni sua radice[1] reale o complessa.
Noi diremo che abbiamo calcolato in prima approssimazione, o anche che abbiamo separato le radici reali di tale equazione, se per ogni tale radice sappiamo assegnare un intervallo dentro al quale sia contenuta la radice e nessuna altra radice. Impareremo più avanti come il metodo Newton-Fourier permetta poi di dedurre valori di approssimati a piacere. Se sono le radici reali di tale equazione, è dove è un prodotto di fattori di secondo grado sempre positivi in reale. Cosicchè, se sono due numeri reali tali che e abbiano segni opposti, certo nell’intervallo esiste un numero dispari di radici , e quindi almeno una radice .
Se è un numero positivo minore dei valori assoluti di tutte le differenze tra le radici reali combinare a due a due, allora, formano una progressione aritmetica indefinita in ambo i sensi, in cui la differenza tra due termini consecutivi sia eguale a codesto numero , tra due termini consecutivi della progressione potrà essere compresa una sola radice o nessuna. E, per quanto si disse, sarà facile assicurarsi se tra due termini consecutivi della progressione sia compresa o no una radice, poichè nel primo caso essi, sostituiti all’incognita , faranno prendere al primo membro dell’equazione segni opposti, nel secondo caso lo stesso segno[2].
Evidentemente è inutile protrarre la progressione indefinitamente: basta tener conto solo di quei termini della progressione che cadono nell’intervallo compreso tra e . In ognuno degli intervallini, ai cui estremi ha segni opposti, e in essi soli, cade una e una sola radice di . Basterà tener conto di tali intervallini e traascurare gli altri perchè sia risolto il nostro problema di separare le radici della nostra equazione.
Il nostro problema è dunque ridotto alla determinazione del numero . Si noti che, se ed sono due radici qualunque, è .
Sostituendo nel valore (che sappiamo calcolare) di
in luogo di tutti i fattori, eccettuato , il numero maggiore (in valore assoluto) , si avrà:
; onde
- ↑ Ecco, per esempio un metodo teoricamenre semplice. Sia la massima delle . Sarà
- ↑ Non porta che semplificazioni il caso che uno dei termini della progressione sia esso stesso una radice.