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48 Prose e Poesie di Giggi Zanazzo

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RESTEVERINO

 
Io, frater caro, sò’ ttresteverino;
e ttutto mé pòi dì’ ffôrché ppidocchio;
quanno facevo er carettiere a vvino,
4l’orloggio solo me costava ‘n occhio:

marciavo che pparevo un signorino!
carzoni córti insinent’ar ginocchio,
ggiacchetta de velluto sopraffino,
8fibbie d’argento e scarpe co’ lo scrocchio:

er fòngo[1] a ppan de zucchero, infiorato;
un fascione de seta su la panza;
11e ar collo un fazzoletto colorato:

portavo tanti anelli d’oro ar deto
e ccatene, che ssenza esaggeranza,
14parevo la Madonna de Loreto.



  1. Cappello
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