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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Liguria preistorica.djvu{{padleft:584|3|0]] un fondo di dottrine un po’ troppo dogmatiche, le quali non sono applicabili in tutti i paesi e a tutti i casi. A conclusioni non diverse da quelle esposte io giunsi fin dal 1877, dopo le indagini da me compiute nelle caverne ossifere del Finalese[1].


III. - CAVERNE A FACIES SIDEROLITICA


Caverna del Ponte di Vara.

Descrizione della caverna, — Questa è situata sulla riva destra del torrente Maremola, nel territorio di Pietra Ligure, a circa 2 km. dal capoluogo del comune. La sua apertura si trova a pochi metri d’altitudine sul letto del corso d’acqua, alla base d’un monticello di calcare triassico, il quale limita da quella parte la vallata, e vi si accede per sentiero campestre, dalla via rotabile, dopo aver attraversato il ponte di Vara o di Vaè[2] ed una villa appartenente all’Avv. Barusso.

Dall’apertura, che serve d’ingresso alla grotta, può liberamente passare un uomo per volta, senza curvarsi; essa mette immediatamente in una galleria piuttosto bassa, la quale procede in discesa verso N. N.E. per circa 10 m., con larghezza di m. 2.75 a 4.60, secondo i punti. In fondo a questa cavità si aprono, uno a destra, l’altro a sinistra, due cunicoli discendenti, il primo diretto a N., il secondo

  1. Nuove ricerche sulle caverne ossifere della Liguria, R. Accademia dei Lincei. Memorie della classe di scienze fìsiche, matematiche e naturali, serie terza, vol. II (seduta del 2 dic. 1877 e del 3 febb. 1878), p. 43 dell’estratto.
  2. Tale è pure, presso quei terrazzani, il nome del fondo.
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