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libro terzo 91

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:121|3|0]]mani fra tanto, per occasione di portar aiuto a’ Marsiliesi ed agli Edili, aveano incominciato ad avanzar le conquiste nella Gallia transalpina. Ma avvenne non gran tempo dopo la calata de’ Cimbri nel Veronese, qual fu uno de’ più famosi fatti che nell’Istoria Romana si abbiano.

Quella guerra portò a’ Romani la prima notizia delle genti Germaniche, e per essa trovansi queste nominate la prima volta da’ Latini e da’ Greci Scrittori. Uscirono i Cimbri da quella penisola del nome loro, che dalle foci dell’Elba si stende verso settentrione, mentovata da Strabone, da Tolomeo[1] e da Plinio (lib. 4, c. 13 ), in cui si legge fosse chiamata Cartris[2]. Si congiunsero con essi i Teutoni, che abitavano l’isole Danesi nel Baltico, e il primo lembo della Scandinavia , e probabilmente la terraferma littorale presso ai Sassoni, che Tolomeo mette prossimi alla penisola Cimbrica. Motivo d’abbandonare i lor paesi fu quel medesimo che avea prima condotti in Italia i Celti o Galli; cioè la moltiplicazione e la penuria, accresciuta forse dalla poca cognizione di ben coltivar la terra. Fu chi stimò, avere avuto parte in fargli risolvere, il danno delle inondazioni per l’ingrossamento maraviglioso del mare, cagionato talvolta in

  1. V. Rudbekio, che chiaramente mostra l’errore di Tolomeo, e che usciron dalla Cimbria, e che questa fu la Svezia.
  2. V. Plutarco, che ne esprime la positura; e che forse Cimbri è da Cimmerii. Rudbech l. 2, p. 606. Per Cartris ultima parte di Svezia, v.Rudbeckio all’Indice.
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