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156 dell’istoria di verona

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:186|3|0]]anche per porre in publico qualche memoria e per l'assegnazion del luogo. Scrisse Paolo giu- risconsulto, che il Duumvirato e gli altri primi onori non si davano che a’ Decurioni (D. de Decur. lib. 7).

La suprema carica nella maggior parte delle città fu appunto il Duumvirato[1], il che si riconosce da molti passi di Storici e di Scrittori, dove si vede come chi alcuna cosa volea dalle città, a’ Duumviri facea capo. Diversi erano i Duumviri Quinquennali, come in una iscrizion di Brescia singolarmente si vede (Grut. 447; I0). In alcune città questa era la prima dignità, come nella lamina Canusina, riferita dal Fabretti (pag. 598), si può conoscere, e più da un passo d’Apuleio (lib. 10), che al Quinquennal Magistrato attribuisce lo splendor dei Fasci. Di questi niun c’è rimaso ne’ monumenti nostri. Pare che dopo questi fosse in maggior grado il Magistrato supremo di giudicatura, che consisteva in altri due, detti Duumviri per giudicare (Juri dicundo), ovvero in quattro. Il Panvinio (Ant. Ver. p. 53 e 86) portò opinione che nelle città maggiori e più popolate quattro giudici si costituissero, nelle minori due. Che regolarmente e per lo più così veramente fosse, ragionevol cosa è il credere. In fatti nella Venezia in Aquileia giudicavano Quartumviri, come dalle lapide raccolse il Torre (de Col. For. p. 349): in Padova parimente, conservandosi anche al dì d’oggi il monumento d’Asconio Sardo, ch’era

  1. In alcune erano Illlviri, diversi dalli Xviri. Bernard.
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