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276 dell’istoria di verona

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maffei - Verona illustrata I-II, 1825.djvu{{padleft:306|3|0]]l’ispezion loro 5 nè altri Presidi v’erano allora, perchè in tal caso non ci sarebbe stato di essi bisogno. Abbiam poco fa accennato che in più antica età a cotesti straordinari ufizj nome si dava alle volte di Curatori: Curatore della region Traspadana trovasi però in una lapida del tempo de’ Gordiani [433, 1][1]

Non occorre perder tempo nel confutar leggende di bassa età, e documenti falsi o interpolati, che nominali Consolari e Presidi nelle regioni Italiche in ogni secolo[2]: ma trasandar non si può una famosa iscrizione dal Suaresio data fuori, e dallo Sponio {pag. 177) nelle sue Miscellanee inserita, in cui si legge, come Celio Rufo, ch’ebbe la cura del trionfo di Settimio Severo, era stato Consolare della Campagna e della Puglia due volte, e Correttore della Toscana, e dell’Umbria e del Piceno. Secondo tal iscrizione ri negar converrebbe tutta la fede dell’Istoria, e tutto il complesso delle autorità e delle notizie finora esposte: ma il fatto sta che quell’iscrizione è falsa e adulterina, nè si è mai veduta in pietra, ma fu tratta da un inanuscritto, dal quale trasse le molte legitime Fabretti ancora, ma rifiutò questa, come da lui ben conosciuta per falsa. Molle son le ragioni che per tale la faranno conoscere a chiunque con acutezza di lapidaria critica saprà riguardarla; ma qui, per non deviarci, accenneremo solamente, come basta da

  1. Marni. Pisaur. p. 3*aG. Avvedi die il marmo dice IVR, non CVR; c con questo impara la correzione.
  2. V. nel P, Lupi, p. 120, un Legato Augusti PP. Hegiunis Transpadana* in tempo di Traiano.
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