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22 meditazione prima.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Meditazioni storiche.djvu{{padleft:29|3|0]]altre potenze, altre vie, e tutte dammeno; ma in questa, se ne capaciti ciascuno, incumbe a tutti l’obbligo di contribuire al ben di tutti, perchè è inevitabile il contribuire o al bene o al male di tutti. L’ozio è vizio dovunque, ma più nella Cristianità destinala a tanta opera, come veggiamo; la ignoranza è sovente colpa dovunque, ma più nella Cristianità destinata sola alla scienza. E la scienza senza operosità è vana senza dubbio, ma la operosità senza scienza è sovente dannosa; quando elle sono disgiunte, quella non va né fa, ma questa va e fa contra le vie della Provvidenza. Ei vi sono di coloro che si scandalezzano ad ogni tratto di ciò che chiamano la tendenza del nostro secolo agl’interessi materiali e personali. Io non me ne scandalezzo guari, perchè veggo in queste tendenze o vie non altro che una via nuova della Provvidenza, a quella potenza, a quelle conquiste della Cristianità che preparano il terreno alle conquiste del Cristianesimo. Tuttavia anche in questa come in tutte le altre vie buone veggo molti che prendon la via per iscopo; ondechè utile e santo parmi possa essere ricordare lo scopo. La virtù è più che la scienza senza dubbio; e, come disse un filosofo cristiano moderno, la scienza non ha suoi effetti se non nel tempo, la virtù sola nell’eternità.[1] Ma la scienza necessaria all’adempimento de’ doveri è pur parte di virtù; e si può e deve far virtù della scienza.

IX. Resterebbe quindi sola la quistione, se fra’ numerosi e talor grandi contemporanei, i quali hanno trattalo il nostro assunto, possiamo sperar noi di ritrattarne utilmente, cioè con qualche novità di verità, o almeno di ordine. Ma che noi l’abbiamo sperato è chiaro dall’averlo noi intrapreso; e se I’ avremo adempiuto, verrà mostrandosi via via senza ohe facciamo ninna di quelle critiche d’altrui e quelle promesse di noi, che tra qualunque formola di modestia sarebbono pur sempre vanti personali importuni. — Più conveniente si potrà essere fermarci ancora su una quistione che insieme con noi interessa molli altri cultori di quesla e di altre scienze; e che, non nuova, s’è fatta più grave a’ nostri dì per le grida di molti avversari, ed anche di alcuni sinceri ma ti-

  1. Gioberti, Del Soprannaturale.
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