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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Monete e medaglie degli Spinola.djvu{{padleft:82|3|0]] Io parlerò a lungo nei capi seguenti di quei feudi, ove gli Spinola usarono il privilegio della zecca, e per ora mi basti ricordare i principali, che appartennero ai due rami.
Cominciando da quello di S. Luca: Girolamo di Filippo Maria fu Principe di Gran Monte in Sicilia; Zaccaria di Erminio ebbe la Signoria di Casareggio; Francesco di Carlotto quella di Campofreddo; il Marchesato di Massone appartenne a Giacomo di Antonio; la Signoria di Cassano a Riccardo di Gianotto; Gian Battista di Gian Maria fu Duca di S. Pietro; Cipriano di Cipriano fu Conte di Brouay in Fiandra[1]. Il Deza nella Storia della Famiglia aggiunse a questi feudi del ramo di S. Luca, la Contea di Pezuela in Ispagna spettante a Giacomo di Gian Maria, e fratello del Cardinale di Santa Cecilia; la Signoria di Villanuova in Sicilia, che fu di Gastone figlio di Alberto; il Marchesato di Sesto e Venafro nel Napoletano ch’ebbe Filippo; le Signorie di Bagnasco, Monte Basilio e di una parte del Marchesato di Ceva propria di Giorgio; i feudi di Calice, Vepri e Belforte gia posseduti da Giannettino; ed il Marchesato di Assigliano che appartenne ad Ambrogio capitano dei Corazzieri di Clemente X.
Più numerosi ancora sono i feudi del ramo di Luccoli, e quasi tutti nelle Langhe. Luchino di Ambrogio fu Signore di Cantalupo; Busalla appartenne a Gregorio di Ricccardo, di Tommaso, e finalmente nello scorso secolo