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Roma, gennajo del ’95.

Dopo le sue gite trionfali da Roma a Napoli [1] mi par difficile che qualcuno dei lettori miei non conosca Cesare Pascarella, e anche non lo abbia udito declamare i suoi sonetti. In ogni modo io devo per sincerità dire che il Pascarella veduto da quei pubblici plaudenti non è il vero, l’autentico Pascarella che noi per anni abbiamo conosciuto qui a Roma; da qualche anno egli si è venuto modificando mano a mano, si è venuto facendo elegante ed ha perduto in originalità di figura; oggi il cappello, domani la cravatta, dopodomani la

  1. Cesare Pascarella in quest’anno 1895 è andato a recitare i suoi sonetti a Milano, a Venezia, a Bologna e altrove, sempre tra il plauso del pubblico e dei critici.
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