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250 | arturo colautti |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ojetti - Alla scoperta dei letterati.djvu{{padleft:268|3|0]]per il modo con cui i giornali sono scritti e per il numero dei lettori che distrae dalle opere letterarie più costose e più difficili a intendersi. Dato il numero dei lettori restato ai letterati, dati i guadagni che vogliono gli editori, data la bassa concorrenza della prosa giornalistica, la letteratura che ora è in Italia, è molta e molto buona e, sopra tutto, è regalata al pubblico. E il pubblico non ha nessun diritto di lagnarsi.
E passiamo all’esame intrinseco della produzione letteraria odierna in Italia, cominciando dal romanzo. Il romanzo, in verità, non è fatto per noi perchè noi non abbiamo fantasia: e questa è la massima qualità del romanziere. L’esame è facile: leggende indigene mancano, Virgilio e Livio hanno essi inventato le leggende narrate o cantate, anzi le hanno prese a loro vantaggio dalla Grecia; Lucano e Stazio han fatto lo stesso; anche Dante, meno che nel Paradiso, ha attinto a fonti bibliche e straniere, e un sol fiore, del