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sulle linee del terz’ordine a doppia curvatura. | 61 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Opere matematiche (Cremona) I.djvu{{padleft:75|3|0]]
Allora la equazione de’ due coni di second’ordine passanti entrambi per questi sei punti, ed aventi il vertice l’uno nel punto A’ = B’ = C’ = 0, l’altro nel punto D’ = B’ = C’ = 0, saranno
Posto:
a (b — a) (a — c) A = cb (a — d)2 (c — b) A’ + ac (b — d)2 (a — c) B’ + ba (c — d)2 (b — a) C’14 |
d (b — d) (d — c) D = cb (d — a)2 (c — b) D’ + dc (b — a)2 (d — c) B’ + bd (c — a)2 (b — d) C’ |
le equazioni dei due coni divengono:
quindi le equazioni della cubica gobba passante pe’ sei punti dati sono:
26. Si considerino ora le cubiche gobbe passanti pe’ primi cinque punti dati e appoggiantisi ad una retta passante per uno di questi punti. Siano
le equazioni di questa retta; tutte le anzidette cubiche saranno situate sul cono di second’ordine:
12) |
e una qualunque di esse sarà l’intersezione di questo cono e di quest’altro:
13) |
ove z varia da una cubica all’altra. Ciò premesso, passo a dimostrare il teorema: quattro cubiche gobbe situate su di uno stesso cono di second’ordine ed aventi cinque punti comuni incontrano una generatrice del cono in quattro punti, il rapporto anarmonico de’ quali è costante qualunque sia la generatrice. Una generatrice qualunque del cono 12) è rappresentata dalle equazioni:
14) |
B’ — hC’ = 0, hα (β — γ) C’ + (β (γ — α) + hγ (α — β)) A’ = 0
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