< Pagina:Opere matematiche (Cremona) II.djvu
Questa pagina è stata trascritta ma deve essere formattata o controllata.

intercede fra la prima e la seconda (costituita dai punti ). D’altronde, se i raggi s’incontrano, i punti dovranno essere in linea retta col punto ove la retta incontra il piano ; dunque il luogo del punto , ossia la prospettiva della curva gobba sul piano , l’occhio essendo in , è la curva relativa al punto (28), luogo delle intersezioni delle rette passanti per , considerate come appartenenti alla terza figura, colle corrispondenti curve d’ordine della prima.

Da ultimo, se si applicano alla curva gobba le note forinole di Cayley[1], si trova:

1.° che essa ha punti di flesso (punti ove il piano osculatore è stazionario);
2.° che le sue tangenti formano una sviluppabile dell’ordine , della classe , dotata di una curva nodale dell’ordine ;
3.° che i suoi piani bitangenti inviluppano una sviluppabile della classe ;
4.° che per un punto arbitrario dello spazio passano corde della curva;
5.° che un piano qualunque contiene tangenti doppie della sviluppabile osculatrice; ecc.

E se si adotta la divisione delle curve geometriche, piane o gobbe, in generi, proposta recentissimamente dal sig. Clebsch[2], in relazione alla classe delle funzioni abeliane da cui le curve stesse dipendono, si trova[3] che la nostra curva gobba è del genere .

  1. Giornale di Liouville, t. X, p. 245 (Paris 1845).
  2. Giornale di Crelle-Borchardt, t. 64, p. 43 (Berlin 1864).
  3. Ibid. p. 99.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.