Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
ditato dagli antichi Romani (de’ quali possiedono molte superstizioni) ove vi furono moltissimi insensati, che si spacciavano per Istregoni, ma non vi furono fanatici, che gli abbrucciassero. Il Tartarotti à dimostrato ad evidenza, quanto sieno sciocchi quelli, che credono nelle streghe, e perciò disse benissimo un Poeta.
Che in streghe crede sol la sciocca gente,
Che non fur mai, nè son al Secol nostro;
E chi dice il contrario se ne mente.
Vampiri.
I Vampiri, chiamati dai Morlacchi Vukodlacci sono Spiriti erranti di notte, come tutti gli altri, e vengono formati dalla sola pelle di un uomo, inaffiata dal Demonio, e ripiena di sangue. Soggetti a questa sventura si dicono tutti quelli, sotto i quali dal tempo, che sono morti insino a quel, che si sotterrano, passa qualche animaluccio, come il cane, il gatto, il topo ec..[1] Ai Vampiri non si attribuisce il succhiamento del sangue de’ fanciulli, come dice il Fortis.[2] L’impaccio, che danno essi, consiste solamente nello sforzar le Donne d’al-
- ↑ Questa superstizione à qualche analogia con quella degli Ebrei, che portando un morto per istrada, se uno gli passa sotto, tornano a casa, e si riserbano da di là portarlo alla Sepoltura.
- ↑ Così gli altri miracoli, che racconta il Fortis de’ Vampiri non li credono i Morlacchi, nè si fanno pungere i garetti per non diventar Vampiri anch’essi.