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XXXII.

Li trattaveno come ragazzini:
Pijaveno du’ pezzi de specchietti,
’Na manciata de puje, du’ pezzetti
4De vetro, un astuccetto de cerini...

Je diceveno: — Eh? quanto so’ carini!
— Voler controcambiare vostri oggetti? —
E tutti quanti queli poveretti
8Je daveno le spille e l’orecchini.

Figurete! ce fecero la mózza36:
E lì le ceste d’oro, accusì arte,
11Le portaveno via co’ la barozza.

Eh, me fai ride’! Come je le daveno?
Quanno me dichi che da quele parte
14Lì li quatrini nu’ li carcolaveno!




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