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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pavese - Il mestiere di vivere.pdf{{padleft:105|3|0]]
È una vecchia sapienza, ma fa piacere averla riscoperta. Credi solo all’attaccamento che costa sacrificio: tutto l’altro è, nel migliore dei casi, retorica.
Del resto Cristo — il nostro divino modello — non pretendeva di meno dagli uomini.
Da chi non è pronto — non dico a sacrificarti il suo sangue, che è cosa fulminea e facile — ma a legarsi con te per tutta la vita (rinnovare cioè ad ogni giornata la dedizione) — non dovresti accettare neanche una sigaretta.
Cara mia, coi bambini non si scherza. Sono stato un bambino anch’io (primo mese).
12 giugno.
Terzo pomeriggio della morte di lei.
Vissuto eroicamente e non voluttuosamente.
Che la poesia venga piú di rado, non vuol dire che sia finita, ma che sono meno contentabile in fatto di soggetti e di esecuzione.
Tutti gli «affetti piú sacri» non sono che una pigra abitudine.
13 giugno.
[......][1].
Che cosa c’è di piú puro stile alfieriano che questa lettera? Che tutto il mio contegno in questa storia? E tutti i rovelli, gli schianti, gli urli, ecc.? Nient’altro che la storia di Saul: non valeva la pena di nascere un secolo dopo.
Per me ha ancora da avvenire la rivoluzione francese, e quando avverrà mi disgusterà.
- ↑ Omesse tre righe [N. d. E.].