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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pavese - Il mestiere di vivere.pdf{{padleft:155|3|0]] assez aimé, c’est que je n’éprouve pas moi-même assez d’amour». lavelle, ibid., p. 34.
«Les relations que les autres hommes ont avec nous sont toujours une image des relations que nous avons avec nous-mémes». lavelle, ibid., p. 165.
«... la seule chose qui compte, c’est d’être et non point d’agir». lavelle, ibid., p. 171.
14 ottobre.
Il voler commettere una malvagità a ogni costo, violentando la propria natura, è tipico dell’adolescenza e del bisogno di provare a se stessi che si è universali, al di là di ogni norma.
Che cosa è piú bello che, commessa la malvagità, ritrovarsi en héros sulla strada di campagna, nel mattino, quando passano carri?
Lo stile di Berto[1] non va attribuito a un Berto, ma assimilato a una terza persona. Da naturalistico deve diventare modo di pensare rivelatore. È questo che non si poteva fare nelle poesie, e che dovrebbe riuscire in una prosa.
Si pensano pensieri quando, scossi da un urto della vita, si diventa, davanti a se stessi, personaggi proprio come avviene quando, creando un racconto, con le scene nascono pensieri e problemi. I pensieri che valgono, nascono perciò quando ci si atteggia in posa, cioè si falsifica se stessi, cioè ci si guarda vivere secondo un atteggiamento scelto.
L’arte invocata il 9 ottobre ’38 di guardare «noi stessi come fossimo personaggi di una nostra novella» è intesa quindi anche a metterà in grado di pensare pensieri e goderli.
- ↑ Il personaggio che parla in prima persona, in Paesi tuoi [N. d. E.].