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(Cfr. 20 novembre, II). — L’origine autobiografica del pensiero raccontato nelle tue poesie, va parallela con l’origine autobiografica del romanzo oggettivo, quale l’hai scoperta in Cellini e Defoe. Lo staccare la realtà in racconto in terza persona è un raffinamento di tecnica, ma comincia sempre (?!) col presentare una realtà attraverso un io (autobiografia). Anche nelle tue novelle questo va accadendo.

E ciò non riduce poesia e romanzo alla radice del dramma? Che il personaggio che si parla sia uno o molti, non è lo stesso?

Una banalmente intricata derivazione da questa constatazione è la tecnica moderna dei vari personaggi di romanzo che tutti si autobiografanno (As I lay dyingFaulkner).

Finora hai fatto parlare in prima persona il protagonista senza preoccuparti di caratterizzarlo persino nel suo modo d’espressione (l ’Idolo, VIntruso, Primo amore) — ora dovrai badare anche alla sua singolarità: crearlo come personaggio, non lasciarlo un neutro te stesso (e sarà Volgarità ovvero Suicidi)[1].

TimidezzaSuicidi
Cassiera
rimorso passional-nobileovvero
Strade Timide
Racconto ed effettoVolgarità

  (Epigrafe di tutto:)

Pour obtenir la moindre rose,
pour extorquer quelques épis,
des pleurs salés de son front gris
sans cesse il faut qu’il les arrese.
L’un est l’Art, et l’autre l’Amour...
La Rançon

  1. Titoli di racconti pubblicati nel volume postumo Notte di festa [N. d. E.].
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