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una festa italica 343

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pensieri e discorsi.djvu{{padleft:355|3|0]] Egli ha con sè una lampada inconsumabile, che disperde ogni oscurità. Egli parla, ed è inteso, a più genti. Parla anche, ripeto, lombardo...

Se parla lombardo! E come! Uditelo, a Milano. Al mondo, da Milano, Virgilio, cioè la latinità, perseverante vincitrice eterna, parla lombardo, con lo strepito delle macchine, col fischio dei treni, col muglio delle sirene, con la melodiosa e luminosa eloquenza d’ogni bell’arte, col soltanto visibile fragore perenne dei fiumi italici che Virgilio ammirava:

fluminaque antiquos subterlabentia muros:

i fiumi che già erano l’anima e sono ora la energia, la ricchezza, la gloria d’Italia.

In alto i cuori!

L’Italia ricomincia.






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