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X PREFAZIONE

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pensieri e giudizi.djvu{{padleft:8|3|0]]una volta.[1] Il suo spirito spaziava oltre alle piccole gare. Era uccello di bosco, e per cantare aveva bisogno di solitudine e di libertà. Libertà andò sempre cercando per sè e per gli altri; e per essa si appartò dal mondo, e la solitudine fu la sua fortezza. Anche leggendo i suoi scritti giovanili appar chiaro che questa aspirazione umanitaria, confortata da un rigoglioso e prorompente amor di patria, Egli mantenne sin dagli anni più teneri. E nell’Ode alla Polonia, che sembra scritta da ieri, fiducioso cantava:


Ov’è causa d’oppressi, ovunque è suono
Di liberi trionfi,
Ovunque è pugna ad atterrare un trono,
Non più, come solea, superba e fiera,
Ma sorella ai gementi
Sventolerà l’italica bandiera!

  1. «Catania, maggio 1890. Dichiarazione. Per risparmiare a tante benigne persone il fastidio di venire, in certe occorrenze o ricorrenze più o meno solenni, a cercarmi, devo una volta per tutte dichiarare che io non sono aggregato a nessuna società segreta o palese e non faccio parte di nessun sodalizio, non intervengo a comizi nè ad accademie politiche o letterarie. Io mi permetto, come ogni uomo che pensa, l’innocuo lusso d’avere delle opinioni, ma diversamente da molti altri le professo e le difendo, per conto mio, a modo mio, coi mezzi e con le armi, qualunque
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