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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu{{padleft:142|3|0]]
CCII
Detto faceto di un medico che dava
le medicine a caso.
È costume in Roma che gli infermi mandino le urine ai medici con una o due monete d’argento perchè conoscano e curino la malattia. Un medico, che io stesso conobbi, alla notte scriveva sulle carte (ch’essi chiamano ricette) varî rimedi per diversi mali, poi le poneva tutte in un sacco; e al mattino, quando gli portavano le urine per richiedergli il rimedio, egli metteva la mano nel sacco e prendeva su quella che per caso gli veniva, e diceva, dandola al cliente: “Prega Dio te la mandi buona.”[1] Misera condizione quella di coloro che e’ curava non secondo ragione ma secondo fortuna.
CCIII
Consiglio ad un uomo che era afflitto pei debiti.
Uno di Perugia passeggiava per un vicolo, triste e cogitabondo, e incontrò un tale che lo interrogò sulla causa del suo dolore. Ed egli rispose che aveva molti debiti che non poteva pagare: “Va’, dunque, sciocco, gli disse l’altro, e lascia queste afflizioni a’ tuoi creditori.”
CCIV
Pena che fu inflitta ad omicidi
Greci e Genovesi.
Alcuni Genovesi che abitavano Pera (che è una città dei Genovesi vicino a Costantinopoli) essendo venuti a Costantinopoli per ragion di commerci, ebbero contesa
- ↑ In italiano nell’originale.