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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu{{padleft:172|3|0]]che lo favorisse. Ed egli diè la sentenza in favore di quello del porco, e all’altro che si lamentava seco e della mancata promessa e dell’olio mandato, disse il giudice: “Venne in mia casa un porco, e quando trovò il vaso dell’olio lo ruppe, e sparse l’olio; ed è così che io ho dimenticato.” E questa per quel giudice venale fu un’eccellente risposta.
CCLVI
Risposta faceta di un uomo calvo a due giovani.
Due ragazze erano alla finestra della loro casa che dava su di un orto, e in quel mezzo uscì l’ortolano, vecchio e calvo, per mangiare; e avendolo visto deforme per la calvizie, gli chiesero se desiderava sapere il modo di far nascere i peli. Ed avendo risposto che ciò desiderava, dissero le giovani per giuoco che si lavasse il capo coll’urina della moglie. Ed egli, voltosi verso di loro: “Questa vostra medicina, disse ridendo, non è punto buona; e lo provai col fatto; poichè da trent’anni lavo in quel modo questo amico mio (e lo additò con la mano) e pur tuttavia nè anche un pelo gli è spuntato sul capo.”
CCLVII
Di “Messer perde il piato.”
Enrico da Monteleone era procuratore delle cause nella Curia Romana, ed era assai vecchio, e assai ignorante nell’arte sua; e per questo aveva il soprannome di Messer perde il piato.[1] Una volta che gli chiesero per qual ragione perdesse sempre le sue cause: “Perchè, rispose, tutti quelli che chiedono il mio patrocinio vo-
- ↑ In italiano nell’originale.