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il milione 103

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LXXVII (XCI)

Della grande caccia che fa il Gran Cane.

Sappiate di vero[1] sanza mentire, che ’l gran signore dimora nella cittá del Cattai tre mesi dell’anno, cioè dicembre, gennaio, febbraio. Egli ha ordinato che[2] quaranta giornate d’intorno a lui, che tutte genti debbiano cacciare e uccellare. E hae ordinato che tutti signori di genti, di terre, che tutte le gran bestie salvatiche, cioè cinghiari, cervi e cavriuoli e dani e altre bestie, gli sieno recate, cioè la maggiore partita di quelle gran bestie. E in quella maniera cacciano tutte le genti ch’io v’ho contate. E quegli delle trenta giornate[3] gli mandano le bestie, e sono in grande quantitá e cavano loro tutto l’interame dentro; quegli delle[4] quaranta giornate non mandano le carne, ma mandano[5] le cuoia, perochè il signore ne fa tutto fornimento da arme e da osti. Or v’ho divisato della caccia: ora vi diviserò delle bestie fiere che tiene lo Gran Cane.

LXXVIII (XCII-XCIIl)

De’ leoni e dell’altre bestie da cacciare.

Ancora sappiate che ’l gran sire ha bene leopardi assai, e che tutti sono buoni da cacciare e da prendere bestie. Egli hae ancora grande quantitá di[6] leoni, che tutti sono ammaestrati

  1. Berl. donientre che el gran signore stano nela zita.
  2. Pad. sesanta.
  3. Berl. meteli sopra li cari e cusi li manda al gran signor.
  4. Fr. soixante.
  5. Pad. tute le core afaitade.
  6. a) Pad. lovi zervieri.
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