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il milione 165

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu{{padleft:179|3|0]]entrare in questa provincia se non per questa istrada. Di capo di questa giornata si truova una cittá che ha nome Pauchi, molto grande e bella: e la gente è idola, e fanno ardere loro corpi morti, e sono al Gran Cane, e sono artefici e mercatanti. Molta seta hanno, e fanno molti drappi di seta e ad oro; e da vivere hanno assai. Quie non ha altro, e perciò ci partiremo e diremo di un’altra c’ha nome Gain.

CXXIII (CXLIi)

Della cittá ch’è chiamata Gain (Cayu).

Quando l’uomo si parte di Pauchi, l’uomo vae una giornata per isciloc, e trova una cittá c’ha nome Gain (Gayu), molto grande[1]. E sono come qua’ di sopra, salvo che v’è piue bella uccellagione: ed evvi per uno viniziano d’ariento tre fragiani. Ora vi dirò d’un’altra chiamata Figni (Tigiu).

  1. Berl. la zente dela quale adora le idole e ano pecunia de carta, e sono sotoposti al Gran Can, e viveno de mercadanzia e arte, e sono abondanza de tute vituarie, et ezian pessi infiniti e cazaxon e oselaxon in gran quantitade, e tróvase per uno grosso de Veniexia tre fasani. Or, partendose de questa zitá, se vano una zornada trovando continuamente molti castelli e campi e boschi; possa se trova una zitá chiamata (Tigiu).
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