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220 | il milione |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu{{padleft:234|3|0]]in piú parte del corpo, ed istare con loro in sollazzo; e se ’l loro vembro si muta, si ’l mandano via, e dicono che non è onesto, e non vogliono tenere uomo lussurioso: e se ’l vembro non si muta,[1] si ’l tengono a servire gli idoli nel munistero[2]. Questi ardono gli corpi morti, perchè dicono che, se non si ardessono, e’ se ne farebbe vermini, e quelli vermini morrebbono quando non avessero piú da mangiare, sí che egliono sarebbono cagione della morte di quegli vermini: perciochè dicono[3] che gli vermini hanno anima, onde l’anima di quel cotale corpo n’avrebbe pena nell’altro mondo. E perciò ardono i corpi, perchè egli non meni i vermini. Ora avemo contato i costumi di questi idolatri: dirovvi di una[4] novella che avea dimenticata dell’isola di Seilla.