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232 | il milione |
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CLXI (CLXXXIV)
Del reame di Gufarat (Gozurat).
Gufarat (Gozurat) èe un gran reame, e hanno re e linguaggio per loro, e sono gente idolatra, e non fanno trebuto a veruno signore del mondo[1]. E sono i peggiori corsali che vadano per mare e gli piú maliziosi; che, quando e’ pigliano alcuno mercatante, sí gli danno bere i tamerindi coll’acqua salsa per farlo andare a sella,[2] e poi cercano l’uscita, se ’l mercatante avesse mangiato perle od altre care cose, per ritrovalle. Ora avete veduto se questo è gran malizia: che dicono che gli mercatanti le trangugiano quando sono presi, perchè non sieno trovate da’ corsali. In questo paese si ha pepe e gengiavo assai e bambagia, perciochè hanno albori che fanno della bambagia, che sono alti bene sei passi[3] ed hanno bene venti anni. Ma, quando sono cosí vecchi,[4] non fanno mai buona bambagia da filare, ma fassene altre cose: da dodici anni insino in venti si chiamano «vecchi». Qui si conciano molte cuoia di bue e di becco e d’unicorni e di molte altre bestie, e fassene grande mercatanzie[5] e fornisconsene molte contrade. Partiamoci di qui. e andiamo in una contrada che si chiama Tana.
- ↑ Berl. Pad. * ed è verso ponente. E a questo reame par la stella tramontana, alta siè braza.
- ↑ Berl. onde i marcadanti zita zò che i áno entro el ventre; e... arcoie tute quelo che i caga, e si fa zercar s’i cata perle o pietre preziose.
- ↑ Pad. e dura ben...
- ↑ Pad. Berl. non è bon da filar, ma è bon da far zuponi e per molte altre cosse; e tute le lor traponte s’inplino de quel banbaso... (perchè da 12 anni a 20) non produxeno sí (bon) banbaxo comò i áno fato in so’ zoventude.
- ↑ Berl. se carga pixor nave... E fasse in questo reame piú belle traponte e meio fate che se possa trovar, con arzenti e con bestie scorpide molto belle da veder...