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CLXXV (CXCVII)
Della cittá di Curmaso (Cormos).
Curmaso èe una gran cittá, la quale è posta in sul mare, ed[1] è fatta quasí come quella di sopra. In questa cittá ha si grandissimo caldo, che a pena vi si può campare: se non che egli[2] hanno ordinate ventiere, che fanno venire vento alle loro case, nè altrimenti non vi camperebbero. Non vi vo’ dire di questa cittá piú nulla, perciochè[3] ci converrá tornare qui, ed alla ritornata vi diremo tutti i fatti ch’abbiamo lasciati. E dirovvi della Gran Turchia, ove noi entramo.
- ↑ Berl. áno soto la so’ signoria pixor zitade...; sono saraxini.
- ↑ Berl. áno fabricado le suo’ case, le qual arcoie el vento, perchè da quela parte dove el vento vien, áno (ventiere), che fano andar el vento in le suo’ case.
- ↑ Fr. noz vos en contâmes en nostre livre en arières...; mès... il noz convieni encore retorner ici.
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