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il milione | 267 |
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CLXXXI (CCXVIII2)
Della provincia di Lacca (Lac).
Quando noi ci partiamo di Rossia, sie entriamo nella provincia di Lacca; qui vi troviamo gente che sono di cristiani e di saracini. Non ci ha quasi altra novitá che abbiamo da quelle di sopra; ma vovvi dire d’una cosa che m’era dimenticata della provincia di Rossia. In quella provincia si ha sí grandissimo freddo che a pena vi si può campare, e dura infino al mare occeano. Ancora vi dico che v’ha isole dove nascono molti girfalchi e molti falconi pellegrini, i quali si portano per piú parti del mondo. E sappiate che da Rossia ad Orbeche (Oroech) non v’ha grande via, ma, per lo grande freddo che v’è, si non vi si puote bene andare. Or vi lascio a dire di questa provincia, che non ci ha altro da dire; e vogliovi dire un poco di tarteri di ponente e di loro signore, e quanti signori hanno avuti. Comincio del primo signore.
CLXXXII ([1]ccxx)
De' signori de’ tarteri del ponente.
Lo primo signore ch’ebbono gli tarteri del ponente si fu uno ch’ebbe nome Frai (Sain). Questo Frai fu uomo molto possente, e conquistò molte provincie e molte terre, ch’egli conquistò Rossia e Comania e Alanai (Alania) e Lacca (Lac) e Megia (Mengiar) e Ziziri (Zie) e Scozia (Gucia) e Gazane. Queste furono tutte prese per cagione che non si tenevano insieme: (che, se esse fossero istate tutte bene insieme, non sarebbono istate prese). Ora, dopo la morte di Frai fu signore Patu, dopo Patu si fu Bergo (Barca),
- ↑ Nel Fr. precede un brevissimo capitolo (il ccxix), intitolato «Ci devise de la boche da mer gregnor».