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32 | il milione |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu{{padleft:46|3|0]] timone[1] e una coverta; ma, quando sono caricate, le cuoprono di cuoio, e sopra questa coverta pongono i cavalli che menano in India. Non hanno ferro per fare aguti[2]; ed èe grande pericolo a navicare con quelle navi. Questi adorano Malcometto; ed evvi s] grande caldo, che[3] se non fossono gli giardini con molta acqua, di fuori della cittá, ch’egli hanno, non camperebbono. Egli è vero che vi viene un vento talvolta la state,[4] di verso lo sabbione, con[5] tanto caldo che, se gli uomini non fuggissono all’acqua, non camperebbono dal caldo. Eglino seminano[6] loro biade di novembre e ricolgonle di marzo, e cosí fanno di tutti loro frutti; e da marzo innanzi non vi si truova ninna cosa viva,[7] cioè verde sopra terra, se non lo dattero, che dura insino a mezzo maggio: e questo è per lo gran caldo. Le navi non sono impeciate, ma sono unte d’un olio di pesce. E quando alcuno vi muore, si fanno gran duolo;[8] e le donne si piangono li loro mariti bene quattro anni, ogni d] almeno una volta, con uomini e con parenti.[9] Or torneremo per tramontana, per contare di quelle Provincie, e ritorneremo per un’altra via alla cittá di Crema (Cherman), la quale v’ho contato; perciocchè di quelle contrade, ch’io vi voglio contare, non vi si puote andare se non da Crema. Io vi dico che questo re Ruccomot Diacamat, donde noi ci partimmo,[10] aguale è re di Crema (Cherman). E al ritornare da Cremosu (Hormos) a Crema (Cherman) ha molto bello piano e abbondanza di vivande, e havvi molti bagni caldi[11], e havvi uccelli assai e frutti. Lo pane del grano è molto amaro a chi non è costumato;[12] e questo è per lo mare che vi viene.[13] Or lasciamo queste parti e andiamo verso tramontana, e diremo come.
- ↑ Cas. e no áe coverta;
- ↑ Pad. Ricc: ma fano cavechie de legno e con quale conficano le soe nave; e puo’ le cuseno con filo dito de sopra...; le nave... molte ne perisse, perchè lo mare d’India è molto tempestoso. La zente è tuta negra...
- ↑ Cas. la stade no abitano in le cita..., ma... vano tuti fora de le terre a li soi zardini; el li è fiumi et aque asai, sí che zascuno ae aqua...
- ↑ Pad. de verso uno deserto de sabione ch’è atorno de quel piano.
- ↑ Pad. un caldo si smisurato che alcide ogni omo: se non che eglino, incontenente che lo sentono venir, egli entrano tutti nell’acqua.
- ↑ Ricc. Cas. lo formento e orzo e le altre biave..., e ano recolto ugna cossa del mese de marzo; e cosí incontra de li fruti, che elli enno tute madure del mexe de marzo.
- ↑ Pad. Ricc. e alora seca tute le erbe e le foie, che non se trova azeto i datali, che durano perfin al mazio.
- ↑ Pad. e congregase li parenti e li vexini in casa del morto e fano gran pianto e cridano molto forte, e si se lamenta molto della morte.
- ↑ Cas. Ricc. Or ve lasero de questa contrada; e non ve contarò d’India al punto de mò, ma ben ve dirò in lo so logo de questo libro. E mò ritornarò per tramontana per contare de quele provinzie, e ritornerò per un’altra via alla zita de Cherman, perchè... in la contrada unde ve volo contare...
- ↑ Ricc. Cas. è omo del re de Cherman.
- ↑ Pad. Cas. d’aqua sorzente, et è molto boni a la rogna e a molte altre malatie. E truovase pernixe asai e gran derata de frute, e datari li è asai.
- ↑ Pad. Rice, e questo incontra per le aque de quelle contrá che sono amare.
- ↑ Cas. Or volo comenzare (Fr. comevoir!) dele contrade verso tramontana.