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il milione | 63 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu{{padleft:77|3|0]]
LIV (LXVI)
Come Cinghys Cane fece suo isforzo contra il presto Giovanni.
Quando Cinghys Cane udio la grande villania che ’l presto Giovanni gli avea mandato a dire, enfiò sí forte, che per poco che non gli crepò lo cuore in corpo, percioch’egli era uomo molto signorevole. E[1] disse che conviene che cara gli costi la villania che gli mandò a dire, e ch’egli gli farebbe sapere s’egli era suo servo. Allora Cinghys fece il maggiore isforzo che mai fosse fatto; e mandò a dire al presto Giovanni ch’egli si difendesse[2]. Lo presto Giovanni fu molto lieto, e fece suo isforzo, e disse di pigliare Cinghys e di ucciderlo: faceasene quasi beffe, non credendo che fosse tanto ardito. Or quando Cinghys Cane ebbe fatto suo isforzo, venne ad un bel piano, c’ha nome Tanduc[3] ch’è presso al presto Giovanni; e quivi misse lo campo. Udendo cioè il presto Giovanni, si si mosse con suo isforzo per venire contro Cinghys. Quando Cinghys l’udio, fu molto lieto. Or lasciamo di Cinghys Cane, e diremo del preste Giovanni e di sua gente.
- ↑ Berl. disse... sí forte che queli che iera da torno podeva aldir: — Non sia mai omo, se l’inzuria el me a dito non li faza comprar piú cara ca cossa el conprasse mai in so vita. —
- ↑ Pad. Cas. ch’el voleva andare sovra lui suso el suo tereno. El prete Zane se ne feze gran befe, perchè e’ diseva che i tartari non era omeni d’arme; ma per tuto ziò el fexe el suo aparechiamento grande per andar contra Chinchis.
- ↑ Pad. che era nel tereno del prete Zane...;* questa moltitudine de zente era sí grande ch’el non se podeva sapere el numero.