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80 un’escursione nei quartieri poveri

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Giacchè avea cominciato a farci visitare degli appartamenti, il signor Price, volendo seguire nella nostra esplorazione quella regolarità che gli Inglesi cercano in tutto, ci condusse ad East London Chambers. Questo vasto stabilimento, che racchiude soltanto camere da operai, occupa cinque case di Wentwort Street. La sua disposizione è veramente notevole; nelle sale da pranzo sono posti separati come nelle trattorie della buona società, dove ognuno può prendere la sua refezione senza essere veduto dal suo vicino. È noto che gli Inglesi in certi luoghi pubblici amano d’essere separati gli uni dagli altri, come i cavalli nelle scuderie. L’Anglo-Sassone mette in pratica volentieri l’isolamento; egli è amico dell’io al disopra di ogni cosa. Contro i muri delle camere corrono delle file di letti numerizzati; ad ogni piano esiste un gabinetto da toilette. A pian terreno una cucina è a disposizione di quelli che vogliono farsi da mangiare da sè. Nella sala comune vi è un vasto camino sempre acceso. Qua e là sono appesi ai muri dei cartelli che raccomandano la decenza negli atti e nelle parole, ed ordinano ai pugillatori di andare altrove a praticare il pugillato. William Poole, il proprietario [1]

  1. luzione di questo problema sociale. Si fece fare un’immensa coperta di feltro, di una dimensione talmente prodigiosa, che potesse coprire tutt’intero il dormitorio. Durante il giorno essa è sospesa al soffitto come un baldacchino gigantesco. Quando tutti sono coricati e bene accomodati nella piuma, la si fa discendere col mezzo di diverse carruccole. È bene notare che si ebbe cura di praticare in questa coperta una infinità di buchi, dai quali i dormienti possono metter fuori la testa per non asfissiarsi, appena giorno si alza la coperta falansteriana; ma prima si ha la precauzione di dare un segnale a colpi di tam-tam per isvegliare quelli che dormono profondamente, de invitarli a ritirare la loro testa, onde non essere presi pel collo, ed alzati in aria colla coperta. Si vede allora quella immensa nidiata di mendicanti brulicare e sprofondarsi in mezzo ai fiotti di quella piuma immonda, mettersi indosso in un attimo i loro miserabili cenci, e spargersi quindi in numerose bande nei quartieri della città per cercarvi in un modo più o meno lecito mezzi di sussistenza.» (Huc. L’Impero Cinese, 1862.)
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