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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime (Rinuccini).djvu{{padleft:10|3|0]]gliarsi «che fuori d’ogni ragione non si vedessero impresse.»[1]
Ed in vero, benchè nel Rinuccini apparisca evidente e continua la imitazione, pure nel suo imitare fu assai felice, ed alcune di queste sue poesie ci sono sembrate vaghe e gentili, quanto esser possono quelle del Montemagno e del Conti, e di altri che hanno luogo bello ed onorato nel nostro Parnaso.
Per questa ragione ci proponemmo di publicarle, del tutto affidandoci al Codice XXXVIII Gaddiano, ora Laurenziano, di cui si ha qui nella Publica Libreria di Lucca una fedelis-
- ↑ Fuori del sonetto che comincia
- «Chi è costei, Amor, che quando appare»
- «Che giova a innamorar degli occhi vaghi»
- «In coppa d’or, zaffir, balasci e perle»
- «Chi è costei, Amor, che quando appare»
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