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argia sbolenfi | 75 |
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Anch’io così, sudando
Su la ribelle rima,
Potei toccar la cima
20Lieta del sacro allor.
E, sotto a me guardando
Con la pupilla altera,
Maggiore e assai più vera
24D’altri sentirmi in cor.
Perciò sappia chi viene,
Folle, a contender meco
Od a negarmi, bieco,
28La seggiola curùl,
Che tre scodelle piene
Di tagliatelle asciutte
Io me le mangio tutte
32E vado... ad Irminsul.[1]
- ↑ Località ignota, forse dell’altro emisfero.
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