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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime di Argia Sbolenfi.djvu{{padleft:37|3|0]]
SI DESCRIVE UN VAGO DESIO![1]
Condannata da l’empio destino
a l’iniquo mestier della cuoca,
io compongo vicino a la fuoca[2]
4i miei deboli versi d’amor,
e l’imago d’un giovin divino
m’apparisce a gli sguardi incantati;
sento l’orma de i passi adorati
8echeggiarmi ne ’l vergine cor!
Quant’è bello il diletto garzone
cui le grazie fan lungo corteo!
Rassomiglia a Giulietta e Romeo
12che la penna de ’l Tasso cantò!
È robusto sì come Sansone,
è più forte di Tirsi e d’Orlando,
e se snuda il durissimo brando
16qual mai donna resister ci può?