< Pagina:Rime di Argia Sbolenfi.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

argia sbolenfi 23

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Rime di Argia Sbolenfi.djvu{{padleft:57|3|0]]


E se a toccare il suolo
  Arrivo col seder,
  Piuttosto che il nocchier
  36Fo il ruscarolo.[1]»

Ma per combinazione
  Mentre dicea così,
  Il tempo si schiarì
  40Là, in quel cantone.

Dell’onde il mal governo
  In un balen cessò
  E il temporale andò
  44Verso Paderno.[2]

L’iniqua alfin parola
  Ode in un porto dir
  E tira un gran sospir
  48Che lo consola.

Gli affari di famiglia
  Scorda e l’orrendo mar
  E corre a ritrovar
  52La Centomiglia;[3]

  1. Raccoglitore ambulante di detriti organici. Dialetto bolognese.
  2. Qui la geografia è bastonata. Paderno non è tra Bordighiera e Nizza, ma sui colli a sud di Bologna.
  3. Etera peripatetica e scalcagnata che disonora i vicoli di Bologna.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.